breve racconto - Fantascienza della realtà:
Ho brevettato la speranza infinita.
Guardare il presente come se non fosse frutto del passato è agevolare
la mancanza di rispetto verso se stessi, mancanza di rispetto che viene imposta
dai poteri dominanti la gente semplice e comune.
Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo scegliere come reagire ad esso. importante anche essere consapevoli di come i poteri dominanti possono usare la manipolazione del passato per mantenere il controllo.
Spesso, la narrazione del passato viene utilizzata per giustificare le disuguaglianze sociali o per legittimare l'oppressione. Lottare per un futuro migliore è una costante di vita, ma giunti al tramonto di essa la voglia di lottare si trasforma in rassegnazione, guardando l’impotenza attuale proiezione della impotente lotta del passato.
La voglia di lottare
instancabilmente può lasciare spazio ad una maggiore consapevolezza dei limiti
e ad un senso di rassegnazione di fronte alle difficoltà. La rassegnazione può
essere pericolosa, perché rischia di paralizzare l'azione. Mantenere viva la
speranza e la fiducia nel futuro, diventa impossibile o utopico anzi dà ragione
a quelli che della speranza ne hanno fatto un business per il loro interessi. Anche
nei momenti più difficili la speranza si dovrebbe basare sulla fede nell'ingegno, nella compassione e nella resilienza dello
spirito umano. ma questa diventa una costante assoluta, mentre l'uomo vive
pochi anni.
Brevetto Internazionale della Speranza" e "brevettare la speranza" sollevano questioni complesse e sfaccettate che riguardano la natura stessa della speranza, i diritti di proprietà intellettuale e il ruolo dell'innovazione nel promuovere il benessere umano. Sebbene brevettare la speranza possa sembrare un’interpretazione errata della natura della speranza, è necessario comprendere il ruolo della proprietà intellettuale nel promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sociale.
Nei fatti storici già avvenuti la speranza sulla proprietà intellettuale e sul ruolo dell’innovazione nella promozione del benessere umano, l'idea di brevettare la speranza può sembrare cinica e distopica. La speranza è un'emozione umana fondamentale, una spinta intrinseca che ci motiva a superare le avversità e a perseguire i nostri sogni. Brevettarla significherebbe ridurla a una merce, a una risorsa esclusiva controllabile da pochi.
Questo in concreto già avviene attraverso
leggi e strutture burocratiche che donano e realizzano speranze per alcuni
sacrificando altri. La dominante è la speranza di far soldi, ma per realizzare questa
speranza necessitano dei fattoi esterni quali elementi necessari alla
realizzazione, tra cui il dominate storico è il lavoro, schiavismo e schiavitù
sono riprova storica . Questa pillola va indorata e qui subentra elementi di speranza
fantasiosi mai provati, manipolazione, soggezione psicologica, forza fisica
legalizzata dal potere, ecc. necessari
all’auso del lavoro.
Inoltre, la speranza è per sua natura contagiosa e collettiva. Si nutre di storie, di esperienze condivise e di lotte comuni per un futuro migliore. Brevettarla significherebbe frammentare e privatizzare questa forza motrice, ostacolandone il potere di trasformazione sociale. I
n effetti attualmente a conoscenza esistono 67
interpretazioni globali della speranza ognuna di esse conserva in sé quegli elementi
che tradizionalmente hanno gestito il
potere di facciata., mentre la relazione generale ritorna e si chiude su sé
stessa e la voglia di potere. Il brevetto comprende le 67 interpretazioni globali della
speranza riflettono la natura multiforme di questo concetto e il suo complesso
rapporto con il potere. Tutte ruotano attorno all’aspettativa e al
perseguimento di cambiamenti positivi nel futuro.
"Dovremmo" imparare a discernere tra una speranza autentica, che ci spinge ad agire per un bene comune, e una speranza illusoria, utilizzata per manipolarci e sfruttarci e oltre a possibili altre manipolazioni la possibilità è analizzare coerentemente il concreto il passato e da questo definire il futuro per la speranza autentica basata sui valori di giustizia, compassione e rispetto.
La questione è la giustizia e se essa debba essere sviluppata in relazione ad interessi di speranza economica superiorità di parte o equilibrata nel sociale globale. la realtà è spesso più complessa e le belle parole rischiano di rimanere tali se non si traducono in azioni concrete. Le leggi ingiuste difese con la forza del potere rappresentano un ostacolo significativo al raggiungimento di una vera giustizia.
La speranza è un'emozione preziosa, ma da sola non è sufficiente. Occorre tradurla in azioni concrete, impegnarsi per la giustizia e lottare costa tantissimo e generalmente questi costi li possono sopportare solo chi ha interesse a difendere il proprio patrimoni e potere escludendo così le fasce sociali fragile.
Una strada difficile per un mondo più equo e sostenibile per tutti, questa lotta ha un costo elevato, un costo che spesso solo chi ha potere e privilegi può permettersi di sopportare. Questo crea un circolo vizioso in cui le fasce più fragili della società vengono marginalizzate e private della possibilità di lottare per i propri diritti e per un futuro migliore, fondamentale garantire che tale brevettazione non ostacoli l'accesso equo a tali soluzioni. Brevetti che escludono le comunità più emarginate rischiano di perpetuare le disuguaglianze e di esacerbare la disperazione, esse curabili con altre speranze. D'altra parte, è importante riconoscere le sfide concrete che ostacolano la realizzazione della speranza in molte parti del mondo. Povertà, malattie, guerre e ingiustizie possono soffocare la speranza e impedire alle persone di immaginare un futuro migliore. In questo contesto, alcuni potrebbero vedere la brevettazione come un modo per incentivare l'innovazione e la ricerca di soluzioni a questi problemi.
Ecco alcuni spunti di riflessione aggiuntivi:
Chi definirebbe cosa è "brevettabile" in materia di speranza? Come si distinguerebbe la speranza autentica da mere illusioni o promesse vuote?
Chi avrebbe il potere di concedere e far rispettare tali
brevetti? Sarebbero governi, organizzazioni internazionali o aziende private?
Quali sarebbero le conseguenze per le culture e le
tradizioni locali che offrono già modi unici di coltivare e celebrare la
speranza?
mm
antroplogia della comunicazione.