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Tecnologia, Potere e Disparità nell’Era Digitale

Evoluzione Asimmetrica: Tecnologia, Potere e Disparità nell’Era Digitale

Il periodo storico che stiamo vivendo ci pone di fronte a nuove forme di incertezza, rivelando i limiti della conoscenza tradizionale ma anche aprendo la possibilità — forse per la prima volta nella storia — di superare alcune distanze evolutive globali.

Questo è possibile grazie alla riduzione delle distanze fisiche e digitali, che ha trasformato radicalmente non solo la velocità delle comunicazioni, ma anche la capacità di apprendere, scambiare informazioni e costruire modelli culturali su scala globale.

In questo contesto, eventi finanziari come l’ascesa di aziende tecnologiche come Alphawave Semi non sono soltanto indicatori economici, ma sintomi di una profonda trasformazione nella struttura della società umana.

La ruota nella sua esposizione evolutiva e internet è una finestra aperta su una verità profonda: la tecnologia non evolve da sola — evolve attraverso le persone... 


La Tecnologia come Motore di Evoluzione Culturale e Cognitiva

Dalla prospettiva antropologica, la tecnologia è sempre stata uno dei principali motori dell’evoluzione umana. Dal controllo del fuoco, all’invenzione della scrittura, fino alle reti 5G e all’intelligenza artificiale, ogni salto tecnologico ha rappresentato un passaggio verso nuovi livelli di complessità culturale e cognitiva.

Oggi assistiamo a un’accelerazione senza precedenti: miniaturizzazione dei circuiti, connettività ad alta velocità e infrastrutture digitali distribuite abilitano sistemi intelligenti, veicoli autonomi e centri di calcolo globali. Tuttavia, questa evoluzione non è distribuita uniformemente .


Digital Divide e “Evoluzione Selettiva”

Il cosiddetto digital divide riguarda molto più dell’accesso alla rete o ai dispositivi: si tratta di una forma di esclusione strutturale da processi economici, sociali e cognitivi cruciali .

Molti Paesi del Sud globale, aree rurali e comunità indigene vivono ancora in contesti dove l’infrastruttura digitale di base è assente o insufficiente. Questo genera una sorta di “doppia umanità” : da un lato, società che vivono nell’era iperconnessa e digitale; dall’altro, popolazioni che rimangono escluse da questi processi, non per incapacità culturale, ma per mancanza di accesso materiale alle risorse tecnologiche.

Dal punto di vista antropologico, possiamo parlare di evoluzione selettiva : alcune società si sviluppano rapidamente grazie all’accesso a tecnologie avanzate, mentre altre restano arretrate, creando disparità crescenti.


Un Modello Matematico per Comprendere la Diffusione Tecnologica

Per rendere più concreto questo fenomeno, possiamo applicare un modello matematico semplificato che tenga conto non solo della percentuale teorica di diffusione di una tecnologia, ma anche dei fattori socio-culturali che ne determinano l’effettivo impatto.

Definizione:

Sia

Ma la diffusione effettiva deve tener conto di fattori che influenzano l'adozione reale:

Dove:

  • : Fattore geografico (accesso alle infrastrutture)
  • : Fattore economico (costo relativo, reddito)
  • : Fattore culturale (resistenza o adozione)
  • : Fattore informativo (alfabetizzazione, formazione)

Esempio:

  • Per Internet , dopo 30 anni, , ma considerando i fattori reali,
  • Per la ruota , dopo 1000 anni, , ma

Anche se oggi la tecnologia si diffonde più rapidamente, essa raggiunge realmente una minoranza significativa della popolazione globale.


🌍 L’Antropocene e la Centralità delle Infrastrutture Digitali

I data center, le reti di telecomunicazione e i chip ad alta velocità sono i "cervelli" della società contemporanea. Tuttavia, sono concentrati in pochi luoghi privilegiati — Irlanda, Stati Uniti, Singapore — mentre molte regioni ne sono escluse. Questa concentrazione geografica crea una nuova forma di centralità tecnoculturale , che modifica il potere globale.

Chi controlla queste infrastrutture controlla non solo l’economia, ma anche la capacità di pensare, decidere e agire. E chi ne è escluso subisce una forma di marginalizzazione profonda, che non riguarda solo l’economia, ma l’intera partecipazione al futuro.


🧬 Resistenza, Adattamento e Nuove Colonialità

Molte comunità marginalizzate non sono passive: spesso sviluppano pratiche ibride di tecnologia , adattandola ai propri bisogni e valori. Altri gruppi resistono attivamente all’ingresso di tecnologie che percepiscono come invasive o estranee.

Tuttavia, l’espansione delle infrastrutture tecnologiche globali — data center, reti 5G, miniere di terre rare — avviene spesso in Paesi poveri, con conseguenze gravi: espropri di terra, inquinamento, sfruttamento e perdita di autonomia locale.

Da un punto di vista antropologico, questo processo rappresenta una forma di colonialità tecnologica , dove il controllo delle infrastrutture fisiche e digitali si traduce in una gerarchia globale non solo economica, ma anche cognitiva e culturale.


🤝 Verso un Umanesimo Digitale Inclusivo

Se non accompagnata da politiche inclusive, l’evoluzione tecnologica rischia di diventare una forza di frammentazione e disuguaglianza, piuttosto che di progresso universale. Serve quindi un nuovo umanesimo digitale.

Interventi possibili:

  • Progetti di alfabetizzazione digitale su scala globale.
  • Infrastrutture open source e decentralizzate (reti mesh, software libero).
  • Co-design partecipativo delle tecnologie, insieme alle comunità locali.
  • Sovvenzioni internazionali per la digitalizzazione delle aree rurali.
  • Collaborazione con antropologi digitali per garantire sensibilità culturale nelle fasi di progettazione.

🇹🇳 Caso Studio: L’Africa del Nord nell’Era della Tecnologia Asimmetrica

L’Africa del Nord — comprendente paesi come Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto — si colloca in una posizione geografica e culturale strategica, a cavallo tra Africa subsahariana, Medio Oriente ed Europa.

Pur presentando livelli di sviluppo economico e tecnologico superiori rispetto alla parte sub-sahariana del continente, anche questa regione vive una forma di evoluzione tecnologica asimmetrica , dove accesso alla rete, alfabetizzazione digitale e diffusione dell’intelligenza artificiale seguono traiettorie disomogenee.

Stato dell’Infrastruttura Digitale (dati 2023):

Paese
Penetrazione Internet
Marocco
~75%
Tunisia
~80%
Algeria
~65%
Egitto
~70%

Tuttavia, la penetrazione effettiva — calcolata applicando il modello matematico introdotto — rivela che solo circa il 14% della popolazione nord-africana beneficia realmente di tecnologie digitali avanzate in modo significativo.

Dinamiche Locali:

  • Famiglie digitali che usano WhatsApp e Facebook per legami transnazionali.
  • Scuole digitali con tablet, ma con limiti infrastrutturali.
  • Startup tech emergenti, frenate da burocrazia e censura.
  • Resistenza tecnologica in alcuni ambienti religiosi.

Nuove Colonialità Digitali:

Progetti di Smart Cities, finanziati da capitali esteri, introducono nuove forme di urbanizzazione controllata, dove i cittadini diventano “dati” prima che soggetti attivi.


📌 Conclusione: Una Visione Antropologica per il Futuro

La marginalizzazione tecnologica non è solo un problema tecnico o economico: è una questione profondamente umana e culturale. Le comunità che oggi non fanno parte del "mondo digitale avanzato" non sono meno evolute: semplicemente, vivono in contesti diversi, dove la tecnologia assume significati, usi e limiti specifici.

L’etnografia ci permette di vedere il mondo dal basso, di ascoltare le voci di chi è escluso e di capire che la tecnologia deve essere progettata per tutti , non solo per chi detiene già il potere.

Partecipare è superare l’attuale evoluzione asimmetrica e costruire un futuro inclusivo.

-mm-

Note: 

Questo processo rappresenta un esempio avanzato di collaborazione tra uomo e intelligenza artificiale, dove l’una fornisce visione e direzione, mentre l’altra amplifica, organizza e chiarisce il contenuto, creando un prodotto finito di alto valore intellettuale, comunicativo e critico.