L’Antropologia della Sovranità Digitale:
Il Caso dell’Iniziativa Italo-G7 per un Hub Africano di Intelligenza Artificiale Sovrana
Abstract
L'emergere dell'Intelligenza Artificiale Sovrana (Sovereign AI) segna un punto di svolta nella geografia politica del potere nel XXI secolo. Sebbene spesso interpretata attraverso le lenti della geopolitica e dell’economia digitale, questa trasformazione richiede un'analisi più profonda che includa una prospettiva antropologica. In questo articolo si esplora il significato simbolico, culturale e sociale dell’IA Sovrana, concentrandosi su come essa ridefinisca la sovranità, la partecipazione democratica e le relazioni di potere tra Stati, comunità e individui.
1. Introduzione: La Sovranità nell’Era dell’Intelligenza Artificiale
Negli ultimi anni, il concetto di “Intelligenza Artificiale
Sovrana” (Sovereign AI) ha guadagnato centralità nei dibattiti internazionali
sul controllo tecnologico, sulla sicurezza nazionale e sul futuro
dell’innovazione. Essa indica la capacità di uno Stato di sviluppare, gestire e
utilizzare sistemi di intelligenza artificiale autonomi da influenze esterne,
al fine di garantire la protezione dei dati, la conformità alle normative
locali e l’indipendenza strategica.
Sebbene molti studi si concentrino sui fattori geopolitici e infrastrutturali, pochi hanno affrontato la questione da una prospettiva antropologica. Come sostiene Appadurai (1996), il mondo contemporaneo è costellato da "paesaggi immaginati" (scapes ), dove tecnologie e narrazioni globali plasmano identità collettive e aspettative future. L’IA Sovrana, dunque, non può essere compresa appieno senza considerare come essa si inscrive in contesti culturali specifici, modifica le strutture di potere tradizionali e ridefinisce il senso stesso di sovranità e democrazia.
Questioni Guida della Ricerca
Come l’IA Sovrana ridefinisce il rapporto tra tecnologia, potere e società?
Quali implicazioni antropologiche emergono dall’esportazione di modelli tecnologici occidentali verso il Sud globale?
Esiste una coerenza tra le pratiche domestiche italiane e le promesse di cooperazione internazionale in materia di IA?
2. Metodologia: Un Approccio Misto e Interdisciplinare
La ricerca adotta un approccio metodologico misto ,
combinando:
2.1 Analisi Documentale Secondaria
Policy papers ufficiali (UE, G7, African Union)
Strategie nazionali sull’IA (Italia, India, Emirati Arabi
Uniti, Cina)
Report di organizzazioni internazionali (ONU, Banca
Mondiale)
2.2 Interviste Semistrutturate
Tra marzo e luglio 2024 sono state condotte 15 interviste
qualitative con:
Ricercatori di IA africani (n=5)
Funzionari pubblici italiani (n=4)
Esperti di etica digitale (n=3)
Attivisti digitali (n=3)
2.3 Analisi Quantitativa
Dataset sugli investimenti in IA Sovrana (Fonte: Statista,
IDC, Eurostat, World Bank)
Indagini sull’alfabetizzazione digitale in Italia e in
Africa (Fonte: Eurostat, Afrobarometer)
2.4 Approccio Teorico
Framework di Antropologia Tecnologica (Suchman, 2007)
Concetto di Sovranità Digitale (Deibert, 2020)
Critica post-coloniale all’IA (Couldry & Mejias, 2019)
3. Il Caso Studio: L’Iniziativa Italo-G7 per un Hub Africano di IA Sovrana
3.1 Contesto Generale
L’iniziativa italo-G7 per un hub africano di IA mira a
creare un polo tecnologico autonomo in collaborazione con Egitto, Kenya e altri
dieci Paesi africani. Promossa come strumento per ridurre il divario digitale
globale, essa si colloca in un contesto di crescente competizione tra blocchi
tecnologici (Occidente vs. Cina).
3.2 Dati Empirici
- Investimenti: 450 milioni di euro stanziati dal G7.
- Partecipanti: 12 Paesi africani coinvolti; 8 centri di ricerca selezionati.
- Tecnologie impiegate: Cloud NVIDIA, software Oracle, modelli open source limitati.
- Alfabetizzazione digitale:
- Italia: 54% della popolazione possiede competenze digitali di base (Eurostat, 2023).
- Africa subsahariana: solo il 19% (Afrobarometer, 2022).
3.3 Contraddizioni Interne
Le interviste rivelano una serie di tensioni:
Mentre l’Italia promuove la trasparenza in Africa, in patria si registrano gravi lacune nella consultazione pubblica sulle strategie nazionali di IA (Ministero dell’Innovazione, 2023).
La maggior parte delle tecnologie utilizzate nell’hub sono
controllate da aziende multinazionali (NVIDIA, Oracle), sollevando dubbi sul
reale grado di indipendenza.
Solo il 12% degli esperti intervistati ritiene che
l’iniziativa garantisca un reale trasferimento di know-how e proprietà
intellettuale ai partner africani.
4. Risultati Principali
4.1 Ridefinizione della Sovranità Digitale
L’IA Sovrana non è solo una questione tecnica, ma un mezzo
per ridefinire la sovranità statale in termini di controllo dei dati, capacità
decisionale autonoma e gestione dell’informazione pubblica. Come mostrano
Crawford e Joler (2018), ogni sistema di IA incorpora una serie di presupposti
epistemologici e morali che riflettono le culture e le élite che li producono.
4.2 Colonialismo Digitale e Frattura Nord-Sud
Le interviste e i dati raccolti confermano che l’hub
africano rischia di replicare dinamiche storiche di dipendenza tecnologica.
Nonostante le promesse di cooperazione, rimane una forte influenza occidentale
sui criteri di accesso, governance e distribuzione dei benefici.
4.3 Paradosso Italiano: Retorica Esterna vs Prassi Interna
L’assenza di processi partecipativi in Italia rende
difficile sostenere una leadership morale nella governance globale dell’IA. Le
leggi sull’innovazione vengono spesso approvate senza consultazione civica,
mentre l’educazione digitale rimane marginale nei curricula scolastici.
5. Discussione: Potere Simbolico, Opacità e Asimmetrie Globali
I risultati indicano che l’IA Sovrana rappresenta una forma
di potere simbolico capace di ridefinire gerarchie sociali, valori culturali e
relazioni di potere. Tuttavia, la sua applicazione globale è ostacolata da:
- Frammentazione tecnologica: assenza di standard globali per la governance dell’IA.
- Asimmetrie informative: scarsa alfabetizzazione digitale nei Paesi del Sud globale.
- Opacità decisionale: mancanza di trasparenza nelle scelte tecnologiche sia in Italia che nei progetti internazionali.
Come sostengono Couldry e Mejias (2019), l’uso dell’IA da
parte di attori dominanti rischia di perpetuare una “logica estrattiva”, dove i
dati vengono prelevati senza restituire valore alle comunità originarie.
6. Conclusioni e Prospettive Future
La sfida dell’IA Sovrana è duplice:
Tecnologica: costruire infrastrutture realmente autonome.
Politica: garantire che progetti come l’hub africano non
replichino dinamiche di potere asimmetriche.
Ma c’è una terza dimensione, spesso trascurata:
Antropologica: comprendere che ogni sistema tecnologico è una forma di cultura, e che ogni cultura ha bisogno di essere rispettata, interpretata e fatta dialogare.
Senza un approccio antropologico, l’IA Sovrana rischia di
diventare solo un nuovo strumento di dominio. Con esso, invece, potrebbe
aprirsi una stagione di cooperazione interculturale, dove tecnologia e
umanesimo si incontrano per costruire un futuro davvero condiviso.
Linee Future di Ricerca
Studio longitudinale sull’impatto sociale dell’hub africano nel lungo termine.
Analisi comparata delle diverse concezioni di “etica algoritmica” in Europa, Africa e Asia.
Sviluppo di framework per una governance partecipativa dell’IA Sovrana.
Appendice: Il Paradosso del G7 – Strumento di Governanza Globale o Teatro di Potere Anacronistico?
1. La Frattura Strategica: Valori vs Realpolitik
L’effetto Trump nel 2025 smaschera l’assenza di una visione
comune: le sue minacce di dazi universali rivelano una crisi interna al G7.
L’Europa cerca autonomia difensiva (ESDP rinforzato), mentre gli USA spingono
per logiche transazionali ("NATO a pagamento").
Divergenze chiave:
Clima: Italia e Giappone vs Canada e USA sui sussidi ai
fossili.
Etica dell’IA: Germania propone regole vincolanti; gli USA
si oppongono per non frenare l’innovazione.
2. La Macchina dell’Opportunismo: Clientelismo Strutturato
Le élite sopravvivono alla crisi di credibilità grazie a un
sistema clientelare incrociato:
Raccomandazioni incrociate
CEO energetici nominati in task-force IA
Privatizzazione delle politiche pubbliche
Narrazione emergenziale
“Guerra ibrida richiede meno trasparenza”
Sospensione dei controlli democratici
Distrazione selettiva
Focus sui migranti anziché sul debito globale
Occultamento delle disuguaglianze Nord-Sud
3. Il Grande Silenzio: Perché l’Opacità Uccide il Futuro
L’opacità istituzionale si rivela un’arma politica efficace:
Accordi su crittografia quantistica e IA militare classificati come “segreti di difesa”.
Il testo negoziale sulla tassazione multinazionale (15%)
modificato su pressione di lobbisti senza traccia pubblica.
L’illusione binaria
La retorica che nasconde realtà
complesse:
Le catene di fornitura critiche (terre rare, chip)
intrecciano Cina e Occidente in modo indissolubile.
4. Verso il Collasso? Tre Scenari Possibili
- Frammentazione: 60% - G7 ridotto a G4 (USA, Regno Unito, Giappone, Canada); UE crea un Parlamento Tecnologico separato ma debole.
- Autoritarismo: 30% - Istituzione di una “Cyber NATO”; sorveglianza di massa giustificata dalla “minaccia ibrida”.
- Rinascita: 10% Riforma radicale con trasparenza obbligatoria, assemblea cittadina globale estratta a sorte e sanzioni per chi viola i propri valori dichiarati.
“Il vero nervo scoperto non è l’assenza di unità, ma la
volontà di mantenerla fittizia. Ogni summit è un rito dove si sacrifica il
futuro sull’altare dell’immediatezza politica.”
Conclusione Finale
Trasformare il G7 da club di potere a laboratorio di
coerenza è possibile, ma richiede:
- Un tribunale etico indipendente per valutare ogni decisione.
- Una piattaforma open-source per i negoziati in tempo reale.
- Una clausola di non-regressione : nessun accordo può violare i diritti fondamentali.
Senza questi passaggi, la governance globale dell’IA
continuerà a mascherare disuguaglianze e colonialismi nascosti sotto
l’apparenza di progresso tecnologico.
-mm-
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