Il Frutto della Genesi.
Come antropologo di iniziale di riflessione Darwiniana, ma anche come semplice uomo, mi sono dovuto confrontare con la Genesi. Scritto influente anche la mia cultura. L'entrare nel merito di tanto sapere annunciato è un passo delicato, che opportunisticamente ne avrei fatto meno, conseguentemente alla delusione dell'insieme delle cose.
Inoltre i muri antistanti costruiti, sono spessi di sapere e colmi di significati tanto che ci si può perdere in ognuno di loro e non uscirne più.
Il primo capitolo di Genesis ( B'reshit in ebraico) scritto su un uovo nel Museo di Israele . |
La prima volta che ho affrontato questo interrogativo era molto tempo fa, già in quel periodo il fattore tempo/distanza, l'influenza ambientale, avevano illuminato la conoscenza nella sua variabilità del sapere, la stessa relatività ingannava alcune logiche su cui si reggevano troni e potere, mentre integralismi deturpavano la quiete de vivere dimenticando la "misericordia".
L'integralismo ha sciato traccia nello stato di riflessione in questo divenire.
All'entrata di questo percorso è nei primi due versetti del libro della Genesi, nonché l'incipit dell'intera Bibbia e della Torah Gnesi, dichiarano: « In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. »
Il frutto ha inizio con la creazione del mondo, per poi raccontare di come Dio "creò" gli esseri viventi, che In ambito religioso e teologico con il termine "creazione" si indica l'opera di una o più divinità, che, per propria volontà, dà forma al Creato, ovvero, secondo le tradizioni religiose, con un semplice atto porta all'esistenza ciò che prima non esisteva è un elemento compreso nell'idea di creazione, che può essere riferito sia all'origine del mondo che all'origine dei singoli esseri.
Questo il primo passo nelle origini del mondo e della umanità nella rigida struttura della Genesi, si presenta con le se variabilità interne, portandoci quasi direttamente nella "confusione, confusione" della Babilonia menzionata negli scritti di Yakut al-Hambi e Lisan al-Arab . Secondo la storia, tutte le persone si riuniscono di fronte al vento. In seguito chiamato Babilonia. In Babilonia, diverse lingue sono assegnate al popolo da Dio e vengono distribuite ai luoghi in cui vengono di nuovo con il vento. Interpretazioni più dettagliate sono fornite nello storico islamico del 9 ° secolo al-Tabari La storia dei profeti e dei re . Secondo la storia, Nemrut ha costruito una torre a Babilonia . Dio rompe questa torre e divide il linguaggio di persone che parlano la stessa lingua fino a quel momento a 72 anni. 13 ° secolo. Anche Ebu al-Fida, uno storico islamico , menziona la stessa storia e aggiunge che Ibrahim è stato autorizzato a preservare la sua lingua nativa ( ebraico ) , Hud . Perché Hud non ha partecipato alla costruzione del kulenin.
Dio o più divinità? pare un punto sostanziale al proseguimento di interpretazioni comuni e colme di significative alternanze emozionali interpretative che vanno delicatamente interpretate poiché formano l'essere di cultura/e millenaria che si inter-scambiano sostituendo il senso al potere.
Marco Pietro Monguzzi