
itakuwa faini Claude Lévi-Strauss,
ultimo aggiornamento: 03 novembre, ore 18:24
Parigi - (Adnkronos) - Il massimo teorico dello strutturalismo si è spento la notte di sabato. Il 28 novembre avrebbe compiuto 101 anni. Ha dedicato la vita allo studio dei popoli 'primitivi', ai loro simboli e alle strutture di gruppo
Il massimo teorico dello strutturalismo era nato a Bruxelles nel 1908 e avrebbe compiuto 101 anni il prossimo 28 novembre. Levi-Strauss compie i suoi studi a Parigi dove completa la sua formazione laureandosi in filosofia nel 1931. Non soddisfatto dell'ambiente filosofico che lo circonda, dirige il suo interesse verso le scienze umane, in particolare l'antropologia e la sociologia.
E' stato colui che, con la sua utilizzazione del modello della linguistica strutturale nelle indagini sulle strutture della parentela e sui miti, e con le sue teorie generali sul concetto di struttura, ha contribuito alla formulazione e alla diffusione di quello che è stato chiamato 'strutturalismo'.
Nel 1935 si trasferisce a San Paolo per insegnare sociologia all'università e per delle ricerche sulle popolazioni indigene del Mato Grosso e dell'Amazzonia. Nel 1939 torna in Francia, ma si rifugia poi negli Stati Uniti. A New York insegna presso 'La Nuova Scuola per le Ricerche Sociali' e insieme a Jacques Maritain, Henri Focillon e a Roman Jakobson, fu uno dei fondatori dell'Ecole Libre des Hautes Etudes.
Rientra in Francia nel 1947, nel 1950 insegna all'Ecole Pratique des Hautes Etudes e dal 1954 Antropologia sociale al Colle'ge de France.
Accademico di Francia, ha dedicato la vita allo studio dei popoli definiti ''primitivi'', ai loro simboli e alle strutture di gruppo.'Tristi tropici', diario di viaggio con le sue impressioni del mondo primitivo amazzonico, gli fece raggiungere nel 1955 per la prima volta un pubblico più vasto di quello universitario.
Nel 1962 Lévi-Strauss pubblica quello che per molti venne ritenuto il suo più importante lavoro, ‘Pensée Sauvage', ‘Il Pensiero Selvaggio’. Nella prima parte del libro viene delineata la teoria della cultura della mente e nella seconda sezione questo concetto si espande alla teoria del cambiamento sociale.
Trascorre la seconda metà degli anni Sessanta alla realizzazione di un grande progetto, i quattro volumi di studi dal titolo ‘Mythologiques’. In esso, Levi-Strauss analizza un singolo mito seguendone le variazioni di gruppo in gruppo dall'estremità del Sud America attraverso l'America Centrale e Settentrionale, fino al Circolo Artico ed esamina, con metodologia strutturalista, le relazioni di parentela tra i vari elementi nella struttura sottostante invece di considerare il contenuto della storia in sé. Nel 1971, completa l'ultimo volume di Mythologique e nel 1973 viene eletto dall'Académie Française.
Tra le sue opere principali: 'Le strutture elementari della parentela' (1949), 'Tristi tropici' (1955), 'Antropologia strutturale' (1958), 'Il totemismo oggi' (1962), 'Il pensiero selvaggio' (1962, dedicato a Merleau-Ponty), 'Mitologiche' (1964-1971), 'Antropologia strutturale due' (1973) e 'Lo sguardo da lontano' (1983).
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