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antropologia della comunicazione compartimentale.

La comunicazione compartimentale come chiave interpretativa della sostituzione tra competizione e furbizia istituzionale.

 Italiano:

 L’ipotesi secondo cui, in assenza di competizione, si assiste a una progressiva istituzionalizzazione della furbizia e dell’inganno viene qui analizzata attraverso il prisma dell’antropologia della comunicazione compartimentale. Questa prospettiva consente di comprendere come i sistemi sociali strutturino le loro interazioni simboliche in compartimenti chiusi, dove il linguaggio, i codici interpretativi e le pratiche comunicative si differenziano radicalmente da un contesto all’altro. La mancanza di competizione non solo riduce la trasparenza, ma favorisce l’emergere di forme di comunicazione opache, esclusive e strategiche, utilizzate per gestire vantaggi relazionali e potere. Contesti istituzionalmente fragili tendono a sviluppare una comunicazione endogena e ritualizzata, che esclude gli estranei e legittima pratiche manipolatorie. Al contrario, società fondate su valori cooperativi, norme condivise e tecnologie trasparenti mostrano modelli alternativi di comunicazione integrale, dove il parlare è parte dell’agire etico. L’analisi evidenzia che la comunicazione non è semplice mezzo, ma struttura fondante del sistema sociale. Per prevenire la degenerazione verso l’inganno, è necessario agire sul piano della trasparenza simbolica, promuovendo una decompartimentalizzazione comunicativa che includa invece di escludere.

Parole chiave: comunicazione compartimentale, furbizia istituzionale, antropologia della comunicazione, inganno sociale, sistemi simbolici

English version (for international publication):

Title: Compartmental Communication as an Interpretive Key to the Substitution of Competition with Institutional Cunning

Abstract:

The hypothesis that, in the absence of competition, institutional cunning and deception emerge is analyzed here through the lens of anthropological compartmental communication. This perspective allows understanding how social systems structure symbolic interactions within closed compartments, where language, interpretative codes, and communicative practices radically differ from one context to another. The lack of competition not only reduces transparency but favors the emergence of opaque, exclusive, and strategic communication used to manage relational advantages and power. Institutionally fragile contexts tend to develop endogenous and ritualized communication that excludes outsiders and legitimizes manipulative practices. Conversely, societies based on cooperative values, shared norms, and transparent technologies show alternative models of integral communication, where speaking is part of ethical action. The analysis highlights that communication is not merely a medium but a foundational structure of the social system. To prevent the degradation toward deception, action must be taken at the level of symbolic transparency, promoting communicative decompartmentalization that includes rather than excludes.

 Keywords: compartmental communication, institutional cunning, anthropology of communication, social deception, symbolic systems

 

La comunicazione compartimentale nella teoria della sostituzione tra competizione e furbizia

L’ipotesi secondo cui in assenza di competizione si assiste a una progressiva istituzionalizzazione della furbizia e dell’inganno può essere letta non solo come un modello sociologico o politico-economico, ma anche attraverso il prisma dell’antropologia della comunicazione compartimentale . Questo approccio considera come i sistemi umani strutturano le loro interazioni simboliche in compartimenti chiusi, spesso impermeabili, dove il linguaggio, i codici interpretativi e le pratiche comunicative si differenziano radicalmente da uno spazio sociale all’altro. La natura della competizione (o la sua assenza) potrebbe influenzare diversamente la comunicazione.

In questa prospettiva, la sostituzione della competizione con strategie manipolatorie è strettamente legata alla struttura compartimentata dei flussi informativi : quando mancano meccanismi esterni di verifica e confronto (come la competizione aperta), i gruppi sociali tendono a sviluppare linguaggi interni, codici nascosti e ritualità comunicative che escludono gli estranei e garantiscono vantaggi selettivi ai membri del gruppo.

Anche in sistemi apparentemente non competitivi (es. monopoli), possono esistere forme di competizione interna (per potere, risorse, avanzamento di carriera) che potrebbero generare dinamiche comunicative simili a quelle descritte.

 

1. La comunicazione come sistema difensivo e selettivo

La teoria sottolinea come, in contesti poco competitivi, l’individuo e i gruppi si affidino a forme di inganno per ottenere vantaggi. Dal punto di vista antropologico, questo fenomeno si collega direttamente al concetto di comunicazione endogena , ovvero la produzione di significati e segnali comprensibili solo all’interno di un certo gruppo. Quando non vi è competizione esterna, il sistema non ha bisogno di rendere trasparente il proprio linguaggio: anzi, ne trae vantaggio nel mantenerlo opaco, criptico, riservato.

Un esempio chiaro è il caso dell’URSS,  dove l’economia del deficit e la corruzione informale si svilupparono grazie a un insieme di codici e pratiche non ufficiali, condivisi tra pochi, che permettevano di aggirare le regole formali. Si trattava di un vero e proprio sistema di comunicazione parallelo , basato su relazioni personali, gesti convenzionali e scambi simbolici non dichiarati pubblicamente; "furbizia" (cunning) e "inganno" (deception) su un piano prevalentemente negativo. Esistono forme di "furbizia strategica" o comunicazione selettiva che non … necessariamente dannose o manipolatorie, ma piuttosto adattive in certi contesti complessi. (La distinzione tra comunicazione strategica legittima e inganno manipolatorio necessita di un  ulteriore analisi).

 

2. I compartimenti simbolici delle istituzioni deboli

Il legame tra debolezza istituzionale e diffusione dell’inganno trova un’interessante chiave interpretativa nell’analisi dei confini simbolici tra i compartimenti sociali. In sistemi istituzionalmente fragili, i confini tra ciò che è lecito e illecito, tra formale e informale, tra visibile e invisibile diventano sfumati, e i soggetti sociali si muovono tra questi compartimenti usando strategie comunicative diverse.

Come suggerisce Douglass North, in presenza di istituzioni informali e non vincolanti, prevale la possibilità di costruire reti clientelari e di potere che utilizzano una comunicazione compartimentata: quella che si usa in pubblico non coincide con quella usata in privato; i discorsi ufficiali sono separati dagli accordi verbali sottobanco; i ruoli formali vengono distaccati dalle pratiche effettive.

Questo genera un ambiente in cui la verità diventa negoziabile, e l’informazione funge più che altro da strumento tattico, adattabile alle circostanze. Il che conferma la natura compartimentale della comunicazione: essa non serve a rappresentare la realtà, ma a gestire il consenso , negociare vantaggi e costruire identità di appartenenza .

 3. Eccezioni e resistenze: comunicazione etica e cooperativa

Sebbene la teoria evidenzi una tendenza generale, essa riconosce l’esistenza di eccezioni — monasteri, kibbutz, società collettiviste — dove la mancanza di competizione non si traduce in inganno, ma in forme avanzate di cooperazione. Da un punto di vista antropologico, queste società mostrano un diverso assetto della comunicazione compartimentale: i confini non sono posti tra "dentro" e "fuori", ma tra "noi" e "valori condivisi". Non si comunica per occultare, ma per riconfermare continuamente un impegno comune .

In questi casi, la comunicazione non è strumentale, bensì performatica: il parlare è parte integrante dell’agire etico, e ogni atto comunicativo contribuisce a rafforzare l’appartenenza a una comunità normativa. È una forma di comunicazione integrale , in cui non ci sono compartimenti tra intenzione, azione e parola, (forti legami comunitari, valori ideologici condivisi, dimensioni spesso ridotte) potrebbe limitare la generalizzabilità delle loro strategie di "comunicazione integrale" a contesti istituzionali più ampi, complessi e eterogenei (es. grandi aziende, stati nazione).

Tecnologia e nuovi compartimenti comunicativi

Le tecnologie moderne, come blockchain e AI, introducono una nuova dimensione nella comunicazione compartimentale: la capacità di tracciare, registrare e rendere permanenti gli scambi comunicativi. Questo indebolisce i compartimenti tradizionali basati sull’opacità, ma crea allo stesso tempo nuove forme di compartimentazione digitale, dove la comunicazione è controllata da algoritmi, accessi limitati e codifiche tecniche.

Si può parlare qui di compartimenti tecnologici , che riproducono in chiave digitale le logiche della comunicazione opaca, ma con strumenti più sofisticati. Per contrastarle, è necessaria una sorta di decompartimentalizzazione comunicativa , fondata su trasparenza, partecipazione e alfabetizzazione critica.

La comunicazione come variabile chiave del cambiamento sociale

L’interpretazione antropologica rivela che la sostituzione della competizione con furbizia e inganno non è solo un problema di incentivi economici o di controllo politico, ma anche e soprattutto un problema di organizzazione simbolica della società . La comunicazione non è semplice mezzo: è struttura. Essa plasma i confini tra i gruppi, determina chi sa cosa e come, e definisce chi ha accesso al potere.

La prospettiva antropologica della comunicazione compartimentale: collocazione, complementarietà e specificità rispetto ad altre teorie

L’antropologia della comunicazione compartimentale offre una chiave interpretativa originale per comprendere fenomeni come la corruzione, il clientelismo e la disfunzionalità burocratica. Essa si distingue per il suo focus sui codici simbolici , le reti di senso e i confini linguistici che strutturano l’interazione sociale all’interno di sistemi organizzati. Tuttavia, essa non è mutuamente esclusiva rispetto a teorie più tradizionalmente utilizzate in sociologia e politologia — anzi, può integrarle arricchendone l’orizzonte interpretativo.

 Di seguito, mostriamo come questa prospettiva si colloca rispetto alle due principali teorie economico-politologiche sul tema:

 

1. Teoria dei Costi di Transazione (Transaction Cost Theory – TCT)

Principio base

Sviluppata da Oliver Williamson, la teoria dei costi di transazione analizza i costi associati alla negoziazione, al monitoraggio e all’adempimento degli accordi tra attori economici e istituzionali. Quando questi costi sono alti, prevale l’uso di relazioni informali, contratti incompleti e, potenzialmente, corruzione.

Punto di contatto con la comunicazione compartimentale

Entrambe le teorie riconoscono che l’opacità e la complessità aumentano i costi di interazione e favoriscono strategie opportuniste.

La comunicazione compartimentale spiega come si costruisce e si mantiene questa opacità: attraverso codici chiusi, linguaggi specialistici e rituali comunicativi che isolano certi gruppi dagli altri.

Differenza principale

Mentre la TCT si concentra su incentivi materiali e razionalità economica , la prospettiva antropologica mette in primo piano la dimensione simbolica e culturale delle interazioni.

Per la TCT, la corruzione emerge da inefficienze strutturali; per la comunicazione compartimentale, essa è anche un prodotto di identità collettive , rituali escludenti e linguaggi criptici .

Esempio applicato

In un sistema pubblico caratterizzato da lunghe procedure e scarsa trasparenza (es. Italia pre-Riforma Brunetta), i costi di transazione sono elevati. Secondo la TCT, ciò incentiva la ricerca di scorciatoie (clientelismo). Secondo l’antropologia della comunicazione, queste scorciatoie si sviluppano grazie a una rete di significati condivisi ("parlare a bassa voce", "sapere a chi rivolgersi"), che forma un vero e proprio “compartimento” autonomo rispetto ai canali ufficiali.

 

2. Principal-Agent Theory (PAT)

Principio base

La teoria dell’agente-principale studia le relazioni gerarchiche in cui un “principale” delega compiti a un “agente”, che però può agire in modo opportunista, soprattutto se non sussiste un controllo efficace.

Punto di contatto con la comunicazione compartimentale

Entrambe evidenziano il rischio di deviazioni comportamentali quando mancano meccanismi di accountability.

L’antropologia della comunicazione compartimentale aggiunge che queste deviazioni non avvengono solo per interesse materiale , ma anche grazie a una riconfigurazione simbolica del rapporto tra agenti e principali, dove si sviluppa una sorta di "linguaggio doppio" o "doppio registro comunicativo".

Differenza principale

La PAT assume una visione prevalentemente individualistica e funzionale del conflitto d’interessi.

La comunicazione compartimentale vede invece il problema in termini relazionali e contestuali: la manipolazione non è solo un atto individuale, ma parte di una pratica sociale condivisa e legittimata da un certo tipo di comunicazione.

Esempio applicato

In un ministero centrale, un funzionario (agente) può deviare dalle direttive del ministro (principale) perché sa di non essere verificabile. Ma la sua azione è resa possibile anche da un ambiente in cui circolano messaggi ambigui, dove si dice una cosa in pubblico e se ne fa un’altra in privato — un chiaro caso di comunicazione compartimentata , che rende difficile distinguere tra obbedienza formale e disobbedienza sostanziale. La "trasparenza" indotta dalla tecnologia potrebbe essere essa stessa selettiva o controllata.

 3. Integrazione con l’approccio antropologico: verso una lettura simbolico-relazionale

Mentre la TCT e la PAT tendono a trattare la corruzione come risultato di disallineamenti strutturali o di incentivi perversi , la prospettiva antropologica della comunicazione compartimentale introduce una variabile cruciale: la cultura come infrastruttura comunicativa .

Questa integrazione permette di:

  • Spiegare perché stesse strutture istituzionali possono generare risultati diversi in contesti culturali differenti.
  • Comprendere il ruolo delle norme informali , delle reti di conoscenza nascosta , dei codici verbali e non verbali nel perpetuare pratiche di furbizia.
  • Mostrare come la lingua stessa divenga uno strumento di potere , non solo di descrizione.

4. Un modello integrato: struttura, incentivo e simbolo

Possiamo sintetizzare un modello tripartito che integra le tre prospettive:

Strutturale

Transaction Cost Theory

Opacità e complessità dei processi

Emergere di pratiche informali

Incentivale

Principal-Agent Theory

Asimmetria informativa e mancanza di controllo

Deviazione di comportamento

Simbolico-relazionale

Antropologia della comunicazione compartimentale

Codici escludenti, rituali comunicativi, identità di appartenenza

Istituzionalizzazione della furbizia

 

Una prospettiva complementare e arricchente

L’antropologia della comunicazione compartimentale non sostituisce né la teoria dei costi di transazione né la principal-agent theory. Al contrario, ne arricchisce l’orizzonte interpretativo , aggiungendo una dimensione simbolica, relazionale e culturale che quelle teorie tendono a sottovalutare.

Mentre le prime due guardano al sistema come insieme di incentivi e vincoli, la terza lo interpreta come un tessuto di significati condivisi e comunicazioni stratificate , che non solo riflette le strutture esistenti, ma contribuisce a riprodurle e talvolta a deformarle.

 

Comprendere questo livello simbolico è essenziale per progettare politiche pubbliche realmente efficaci , capaci di incidere non solo sui meccanismi di controllo e sugli incentivi, ma anche sulla cultura della comunicazione che alimenta la furbizia istituzionale.

Per evitare la degenerazione verso l’inganno istituzionalizzato, è quindi essenziale agire sul piano della comunicazione: promuovere trasparenza, abbattere le barriere compartimentali, favorire una lingua comune che includa invece di escludere. Solo così si può costruire un sistema sociale capace di resistere al rischio della furbizia, anche in assenza di competizione formale l a sua implementazione pratica presenta sfide notevoli.

-mm-